sabato 12 ottobre 2013

Pompei, progetto internazionale di studio per la salvaguardia del sito

 (Adnkronos) - Un progetto decennale per la conservazione di uno dei siti archeologici piu' a rischio e piu' visitati al mondo. Dall'estate 2014 partira' il ''Pompei Sustainable Preservation Project'' (Pspp) promosso e coordinato dal Fraunhofer-Institut fur Bauphysik Ibp, dall'Istituto di restauro della Technische Universitat di Monaco di Baviera (Tum) e dall'International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (Iccrom), in stretta collaborazione con Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei.

L'Universita' di Pisa e' coinvolta nel ''Pompei Sustainable Preservation Project'' nell'ambito di un consorzio che include numerose istituzioni internazionali: l'istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Cnr, l'Universita' di Oxford, il Deutsches Archaologisches Institut (Dai) di Roma e la Ludwig-Maximilians-Universitat di Monaco, con l'archeologa Anna Anguissola in prima fila a fare da tramite con l'Ateneo pisano e gli altri partner scientifici.

''Il progetto - spiega la professoressa Lucia Faedo, del Dipartimento di Civilta' e Forme del Sapere dell'Ateneo Pisano - sara' articolato secondo tre direttrici, tra loro strettamente correlate, restauro, formazione, ricerca. In particolare noi avremo un duplice ruolo, di supporto e di indirizzo, anche grazie all'impegno nella ideazione del progetto di una ricercatrice di formazione pisana, la dott. Anna Anguissola, attualmente docente alla Ludwig-Maximilians- Universitaet di Monaco''. 


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domenica 25 agosto 2013

Pompei non può più sbagliare

articolo completo al seguente link:
Pompei non può più sbagliare - Il Sole 24 ORE:
«Pubblico e privato insieme: 500 miliardi per Pompei», titolava il Sole 24 Ore nel gennaio del 1998 agli albori dell'era dei city manager. "Pompei tenta la carta del super-commissario", raccontava il quotidiano di via Monte Rosa nell'estate del 2009, quando per salvare l'area archeologica più famosa del mondo fu invocato il tocco taumaturgico della protezione civile.
"Terapia intensiva per Pompei" sarà il titolo che, nell'aprile del 2012, annuncerà il Grande progetto da 105 milioni cofinanziato da Bruxelles. Poi si arriva all'ultimo Dl Valore Cultura con il "Via alla task force per Pompei".
Il sito vesuviano da una quindici d'anni vive di annunci clamorosi, specialità nella quale si sono cimentati politici e tecnici più o meno competenti. Per contro di fatti concreti se ne sono visti pochi, a meno che non si voglia annoverare tra questi il crollo della Schola armatorum del novembre 2010 e la sfilza di indagini giudiziarie che hanno raggiunto quasi tutti i protagonisti delle diverse stagioni del rinnovamento pompeiano. La speranza è che la nomina del direttore generale di progetto segni finalmente una discontinuità positiva: che avvenga in fretta e si porti dietro un'accelerazione del Grande progetto.
(...)

Pompei non può più sbagliare

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Pompei non può più sbagliare - Il Sole 24 ORE:
«Pubblico e privato insieme: 500 miliardi per Pompei», titolava il Sole 24 Ore nel gennaio del 1998 agli albori dell'era dei city manager. "Pompei tenta la carta del super-commissario", raccontava il quotidiano di via Monte Rosa nell'estate del 2009, quando per salvare l'area archeologica più famosa del mondo fu invocato il tocco taumaturgico della protezione civile.
"Terapia intensiva per Pompei" sarà il titolo che, nell'aprile del 2012, annuncerà il Grande progetto da 105 milioni cofinanziato da Bruxelles. Poi si arriva all'ultimo Dl Valore Cultura con il "Via alla task force per Pompei".
Il sito vesuviano da una quindici d'anni vive di annunci clamorosi, specialità nella quale si sono cimentati politici e tecnici più o meno competenti. Per contro di fatti concreti se ne sono visti pochi, a meno che non si voglia annoverare tra questi il crollo della Schola armatorum del novembre 2010 e la sfilza di indagini giudiziarie che hanno raggiunto quasi tutti i protagonisti delle diverse stagioni del rinnovamento pompeiano. La speranza è che la nomina del direttore generale di progetto segni finalmente una discontinuità positiva: che avvenga in fretta e si porti dietro un'accelerazione del Grande progetto.
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